“Molto probabilmente un elevato numero di persone si masturberà sulle foto di Maria Elena Boschi. Più o meno un terzo”. La sessuologa Rosamaria Spina, intervistata da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, commenta così la decisione (e i suoi possibili effetti) del magazine Maxim di dedicare all’ex Ministro la copertina ed un servizio fotografico firmato da Oliviero Toscani.

Secondo la sessuologa il fatto che la stessa Boschi dica, parlando delle sue foto, “spero che non resterete delusi”, sia già uno “strizzare l’occhio al pubblico maschile”. Eppure la Boschi, in questo shooting, non si spoglia né appare in outfit e atteggiamenti particolarmente provocanti. Tutt’altro. In molte immagini appare addirittura in jeans e maglietta, con i capelli scompigliati dal vento e un trucco così leggero da risultare invisibile. Ed è proprio questo mood che, secondo la sessuologa, intriga di più gli uomini: “La donna seducente non è solo quella che si spoglia e mostra tutto ma è anche quella che sa giocare con il proprio corpo e la sua femminilità con semplicità”.

Insomma, Toscani avrebbe immerso la Boschi in un bagno di semplicità, immaginando un miglior effetto, una forza attrattiva maggiore verso uomini che, al di là delle preferenze politiche, non possono e non vogliono essere neutrali di fronte allo sguardo di una donna che, ancora giovane, ha già provato con un’intensità difficilmente concepibile dall’italiano comune il fascino e l’orgasmo del potere.

“Gli uomini troveranno anche in quelle foto la malizia perché scatta l’erotismo della fantasia, nella foto è vestita ma l’uomo nella sua elaborazione riesce ad andare oltre. È proprio in questi casi che l’uomo fantastica ancora di più sulla donna, penseranno: ‘Ah se avessi la possibilità chissà cosa farei’”.

Secondo la sessuologa insomma ciò che intriga l’uomo, e che probabilmente lo spingerà a masturbarsi guardando la Boschi nei suoi occhi di carta, è immaginare la donna di potere che rivendica la sua supremazia sull’uomo anche durante l’atto sessuale: “Queste foto potranno portare alla masturbazione come forma di gratificazione ed appagamento, un autoerotismo legato a delle fantasie sul bondage e il masochismo sessuale che si può creare nel pensare ad una donna di potere che poi magari anche fra le lenzuola rivendica il suo potere rispetto all’uomo”.

C’è da aggiungere poi – ma questo è solo un parere personale – che la Boschi non è vista soltanto come donna di potere (oggi nemmeno ai suoi apici, rispetto a qualche anno fa) ma anche come uno dei principali e più controversi esponenti di un partito politico che (in quanto tale e dopo anni di difficile governo e diverse dolorose scissioni) o lo ami o lo odi. Di conseguenza (o forse anche lei, la Boschi, ne è una delle cause?), o ami o odi lei. Chi la ama, la venera, la adora, magari la immagina dominante a letto così come lo è nella lotta politica e desidera solo di soccombere alla sua forza e al suo potere, scatenato anche in un rapporto sessuale. Chi la odia, invece, vorrebbe sottometterla, fargliela pagare, sussurrarle con impazienza e rabbia “ora te la vedi con me”.

“Presumibilmente – conclude la sessuologa – ci sarà un elevato numero di persone che si procureranno piacere attraverso quelle foto. La tiratura e la vendita della rivista aumenterà alla luce della presenza del servizio fotografico della Boschi. Più o meno un terzo dei lettori potrebbe procurarsi piacere grazie a quelle foto”.